D.P.I. ovvero Dispositivi di Protezione Individuale.

I nomi non non sono mai casuali soprattutto nelle direttive, quindi bisogna conoscerne l’esatto significato ed utilizzarli nel modo corretto.

Per fare un esempio molti confondono marcatura CE, con certificato CE, oppure certificato CE e dichiarazione di conformità, sono tre cose molto diverse ed avere il certificato non assolve ad alcun obbligo di legge, se non si provvede a fare la marcatura CE, di cui esso può far parte..

Tornando al nostro argomento sono dispositivi, non macchine, servono per proteggere e non per altri scopi, sono individuali e non collettivi.

Se un dispositivo ha l’obiettivo di proteggere più operatori contemporaneamente  NON è un DPI, ma un DPC (Dispositivo di Protezione Collettiva).

Sono considerati DPI i dispositivi utilizzati in ambito lavorativo per gli operatori, per fare un esempio un impermeabile, un paio di stivali un ombrello, sono DPI se utilizzati in ambito lavorativo, ma sono degli oggetti di tipo generico se utilizzati nella vita quotidiana.

In realtà è prassi considerare per la progettazione e la realizzazione di questi prodotti sempre gli stessi criteri, ma in linea formale il Regolamento prende in considerazione i prodotti destinati ad essere utilizzati in ambito professionale e lavorativo.

I DPI si dividono in 3 categorie, prima, seconda e terza e per molti DPI esistono norme armonizzate al Regolamento europeo, quindi al momento della progettazione si devono ricercare tali norme e rispettarle per poter conoscere il livello minimo di prestazioni che deve raggiungere il dispositivo in fase di studio.

Per le categorie seconda e terza è necessario l’intervento di un organismo notificato, che dovrà in misure diverse garantire la conformità di un campione e dei sistemi di produzione.

La C&C con il servizio di supporto alla progettazione “project support”, mette a disposizione di tutti i progettisti e fabbricanti di dispositivi di protezione l’esperienza dei propri tecnici nell’ambito delle normative e può fornire un valido sostegno nella loro corretta applicazione, perchè non sempre l’interpretazione è immediata e soprattutto di facile comprensione.

Sappiamo bene che i progettisti, anche nel campo dei dispositivi di protezione, sono molto preparati e certamente più di noi, ma riteniamo che un confronto su temi specifici, come quelli trattati dalle norme sia sempre utile, perchè il “sapere” che deriva dall’esperienza e dall’apprendimento sul campo, dovrebbe sempre essere in sintonia con il “sapere” delle norme.

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Siamo i migliori? Non spetta a noi dirlo, ma certamente siamo onesti!