Ci sembrava corretto dare un nome ad un fenomeno tanto esteso quanto sconosciuto (o almeno non considerato) e abbiamo pensato che denominarlo fosse utile, quanto conoscerlo ed illustrarlo.
Molte volte ci capitano delle contraddizioni inspiegabili. Facciamo un esempio: da un lato riscontriamo come i prodotti italiani in generale (non solo quelli identificati con il Made in Italy) abbiamo prestazioni e livelli di sicurezza molto elevati, dall’altro lato scopriamo che raramenti i progettisti e le ditte produttrici dispongono delle norme e le padroneggiano. A volte ne ignorano proprio l’esistenza!
Quindi per sintetizzare: so, senza sapere di sapere, ovvero non conosco le origini del mio sapere.
Come può succedere tutto ciò?
Noi abbiamo ipotizzato queste due linee evolutive che Vi proponiamo.
- Come è intuitivo, una norma relativa ad un prodotto viene emanata dopo anni, addirittura decenni da quando il mondo produttivo ha realizzato quel prodotto. Ovviamente uno stesso prodotto può essere realizzato in modo diverso da molti produttori: pensiamo alla situazione dei carica batterie per telefoni di qualche anno fa. Oggi i modelli di connettori sono due, uno praticamente universale ed uno specifico per una marca di smartphone, dimostrando che su questo punto non tutti i produttori si sono trovati d’accordo e che il legislatore o il normatore non ha avuto la forza di imporre un unico modello, che avrebbe tra l’altro comportato comodità e risparmio. Quindi il sapere progettare e costruire viene prima che qualcuno scriva una norma specifica e quando la norma viene scritta si deve adeguare alla realtà del mercato e dei produttori presenti, cercando un compromesso che non elimini praticamente nessuno e che non diventi una discriminante. La norma perciò rappresenta la sintesi di un sapere già presente prima di essa.
- Le norme emanate sono uno strumento efficace per coloro che, dovendo progettare un prodotto simile ad altri ma che non esiste ancora, hanno delle indicazioni precise su quali debbano essere le prestazioni minime affinché quel prodotto possa essere immesso sul mercato. Le grandi aziende, i grossi gruppi industriali, utilizzano per il loro progetti professionisti, che conoscono ed applicano le norme e nel momento in cui chiedono a dei subfornitori delle prestazioni le disciplinano con precisi capitolati, ispirati al rispetto oggettivo delle norme, senza però citarle come fonte. Quindi tutto il mondo industriale satellite delle grandi aziende apprende come deve fare i prodotti, ma senza conoscere le origini delle prescrizioni. A questo si deve aggiungere la nascita di piccole e microaziende, create da personale tecnico e produttivo che si è allontanato, volontariamente o meno dalle aziende, portando con sé il proprio bagaglio di conoscenze di cui spesso non conosce le origini.
Noi abbiamo elaborato queste due ipotesi ed abbiamo nominato tutto ciò “il passaparola della conoscenza”, senza ritenere di aver fatto una grande scoperta e senza pensare che sia la definizione migliore, quindi se Voi pensate che ci siano altre ragioni che spieghino questa realtà, siamo pronti ad accoglierle in questo sito e se avete altri nomi da proporre, saremo lieti di riceverli e pubblicarli.
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